Edizione 2021
40 Anni Di Rivoluzioni Musicali
Nel 1981, l’anno della prima coraggiosa stagione di Mn Jazz, pochi si sarebbero aspettati che la rassegna, pur figlia della tradizione illustre del Circolo Jazzistico degli anni Cinquanta, dell’Accademia del Jazz e dell’Ente Manifestazioni Mantovane, sarebbe arrivata ad essere uno dei festival jazz più longevi ed intraprendenti d’Italia.
Nei suoi sorprendenti quarant’anni, Mn Jazz ha saputo raccontare una storia di passione e competenza, di rapporto con le persone e con le istituzioni, una storia di esplorazioni e di carotaggi nella spessa crosta del jazz mondiale, con lo scopo di portare all’attenzione del pubblico mantovano, che nel frattempo cambiava per età, attitudine e gusti, quanto di più straordinario si muoveva nell’ampia e beneficamente contaminata ecosfera della musica afroamericana.
Fatte salve due “estremità poetiche”, già abbondantemente rappresentate da altri festival ad esse specificamente dedicati: da un lato quella della “sperimentazione radicale”, dal lato opposto quella del rassicurante “ritorno all’ordine”, con i suoi campioni che si potevano ascoltare un po’ dappertutto nelle piazze o negli stadi delle capitali del turismo. Mantova decide invece di dedicare con convinzione una gran parte dei propri cartelloni alle poetiche dei grandi maestri della tradizione moderna: Dexter Gordon, Johnny Griffin, Chet Baker, Dizzy Gillespie, Modern Jazz Quartet, Art Blakey, Jim Hall, Tal Farlow, Barney Kessel, John Scofield, Betty Carter, Dee Dee Bridgewater, Chick Corea, Gary Burton, Art Farmer, Tony Scott, Michel Petrucciani, Lee Konitz, Phil Woods, Wayne Shorter, Ron Carter, Joe Lovano, Brad Mehldau e moltissimi altri, posti accanto ai folgoranti sperimentatori di differenti generazioni: Archie Shepp, Sun Ra, Anthony Braxton, John Zorn, Henry Threadgill, Jimmy Giuffre, Charlie Haden, Carla Bley, Ralph Towner, Bill Frisell, Paul Motian, Tim Berne, Steve Coleman, Arthur Blythe, Dave Douglas, Greg Osby, Jason Moran, Bobby Previte, Don Byron, Ambrose Akinmusire, Mary Halvorson. E a molte voci del cosiddetto World Jazz: Hermeto Pascoal, Egberto Gismonti, Eliane Elias e molti altri.
Un posto di riguardo viene riservato a grandi europei come John Surman, Richard Galliano, Kenny Wheeler, Mengelberg-Bennink, Lol Coxhill, Dave Holland, Jan Garbarek, Mandino Reinhardt. E naturalmente ai maestri italiani, primi fra tutti Enrico Rava, Franco Cerri, Franco D’Andrea, MassimoUrbani, Gianni Basso, Gianluigi Trovesi, Enrico Pieranunzi. Il rapporto con il grande polistrumentista mantovano Gianni Bedori porta nei primi anni Ottanta alla formazione di una Big Band nella quale molti musicisti locali, affiancati dai grandi “specialisti” come Gil Cuppini, Rudi Migliardi o Emilio Soana, si fanno le ossa e, come nel caso di Mauro Negri, si proiettano brillantemente sulla scena del jazz non solo nazionale. In quegli anni vi sono workshop con Enrico Rava e Franco D’Andrea e a Mantova si può di nuovo parlare di una scena jazzistica, dopo quella gloriosa degli anni Cinquanta dei Camin, Baldassari, Bedori, Galetti e Chiozzini.
Proprio la scomparsa di Roberto Chiozzini, nel 1988, porterà all’adozione del nuovo nome: “Mantova Jazz, Festival Roberto Chiozzini”. Per molti più semplicemente “Il Chiozzini”. L’edizione del quarantennale vuole provare a riassumere simbolicamente in sé buona parte di questo patrimonio. Arriveranno a Mantova il pianista Joey Alexander (diciotto anni) e il vibrafonista Joel Ross (ventisei), due formidabili talenti che, a dispetto della giovane età, hanno saputo imporsi in tutto il mondo grazie ai felicissimi tratti autoriali delle rispettive poetiche strumentali, improvvisative, compositive ed organizzative. Per quanto riguarda le voci consolidate, ci sarà il magnifico contraltista Kenny Garrett con un progetto sulle innumerevoli e feconde contaminazioni musicali della sua Detroit, mentre a portare i vibranti suoni della New York più underground sarà invece l’incredibile chitarrista Marc Ribot con i suoi Ceramic Dog. Un evento speciale in collaborazione col Conservatorio di Mantova, a cura di Mauro Negri e Simone Guiducci, sarà dedicato alla musica di Jimmy Giuffre, nel centesimo anniversario della sua nascita.
Ma la storia del “Chiozzini” non vuole certo finire con i suoi primi quarant’anni: Mantova Jazz è un’istituzione culturale che mette a disposizione della comunità, una comunità che l’ha sostenuta con sempre crescente convinzione, il know-how acquisito in quattro decenni da ARCI Mantova e Circolo del Jazz “Roberto Chiozzini”, i suoi instancabili organizzatori. Che già sono al lavoro per la prima edizione dei secondi quarant’anni.
Giovedì 11/11 ORE 21.00
JOEY ALEXANDER TRIO
TEATRO ARISTON
Sul palco:
Joey Alexander | pianoforte
Kris Funn | contrabbasso
John Davis | batteria
PLATEA 25 EURO + prevendita
Giovedì 18/11 ORE 21.00
JOEL ROSS “Good Vibes”
AUDITORIUM MONTEVERDI
Sul palco:
Joel Ross | vibrafono
Immanuel Wilkins | sassofono
Kanoa Mendenhall | basso
Jeremy Dutton | batteria
PLATEA 25 EURO + prevendita
Sabato 27/11 ORE 21.00
KENNY GARRETT QUINTET
TEATRO ARISTON
Sul palco:
Kenny Garrett | sax contralto e soprano
Vernell Brown | pianoforte
Corcoran Holt | contrabbasso
Rudy Bird | percussioni
Ronald Bruner jr | batteria
PLATEA 25 EURO + prevendita
Mercoledì 1/12 ORE 21.00
MARC RIBOT’S
CERAMIC DOG “Hope”
TEATRO ARISTON
Marc Ribot | chitarra, voce
Shahzad Ismaily | basso
Ches Smith | batteria
DA 20 EURO + PREVENDITA
Sabato 11/12 ORE 21.00
GOTTA DANCE!
(To Jimmy Giuffre)
AUDITORIUM MONTEVERDI
Mauro Negri | clarinetto e sax
Simone Guiducci | chitarra
Federico Negri | Batteria
Martino De Franceschi | contrabbasso